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Evento già passato

quando
Sabato 26 gennaio 2019
biglietti
071 2072439
dove
Teatro dell’Aquila
via Mazzini
Fermo

Fermo
Italy
Mappa
aderisce a 18app
si

RESIDENZA DI ALLESTIMENTO

MISANTROPO

PRIMA NAZIONALE

di Molière

traduzione Cesare Garboli

con Giulio Scarpati, Valeria Solarino

cast in via di definizione

regia Nora Venturini

scena Luigi Ferrigno

costumi Marianna Carbone

luci Raffaele Perin

musiche Marco Schiavoni

produzione Gli Ipocriti


“Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.” Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro. In realtà colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società. L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi. Nella sua urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, nel suo bisogno di chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno. È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso dell’amicizia e dei rapporti sociali. E lo stesso vale per Celimene nei confronti di Alceste, quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti. È proprio la loro differenza la molla che li spinge uno verso l’altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte, intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l’amico Filinte, così assoluto da apparire eroico, e nello stesso tempo ridicolo. Attorno a loro, a raccontarci il mondo che Alceste detesta e Celimene padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società. Allora se Alceste è “nostro contemporaneo” nella sua indignazione impotente e donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono “nostri contemporanei”, tragici e comici insieme, anche Alceste e Celimene come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano. Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l’happy end.

Nora Venturini


BIGLIETTERIA TEATRO DELL’AQUILA
0734 284295
biglietteriateatro@comune.fermo.it

lunedì – venerdì 9.30-12.30 / 16.30 -19.30
sabato 9.30-12.30

BIGLIETTI

settore A € 30
settore B € 24 *ridotto € 12
settore C € 12

*riduzione valida per studenti, giovani fino a 25 anni e over 65

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI

AMAT 071 2072439

www.amatmarche.net

CALL CENTER 071 2133600

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Sabato 26 gennaio 2019
Teatro dell’Aquila Fermo (Fermo)

MISANTROPO

STAGIONE TEATRALE 2018-19 | TEATRO DELL'AQUILA | FERMO

RESIDENZA DI ALLESTIMENTO

MISANTROPO

PRIMA NAZIONALE

di Molière

traduzione Cesare Garboli

con Giulio Scarpati, Valeria Solarino

cast in via di definizione

regia Nora Venturini

scena Luigi Ferrigno

costumi Marianna Carbone

luci Raffaele Perin

musiche Marco Schiavoni

produzione Gli Ipocriti


“Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.” Le parole con cui Louis Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro. In realtà colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società. L’aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi. Nella sua urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, nel suo bisogno di chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno. È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso dell’amicizia e dei rapporti sociali. E lo stesso vale per Celimene nei confronti di Alceste, quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti. È proprio la loro differenza la molla che li spinge uno verso l’altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte, intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l’amico Filinte, così assoluto da apparire eroico, e nello stesso tempo ridicolo. Attorno a loro, a raccontarci il mondo che Alceste detesta e Celimene padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società. Allora se Alceste è “nostro contemporaneo” nella sua indignazione impotente e donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono “nostri contemporanei”, tragici e comici insieme, anche Alceste e Celimene come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano. Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l’happy end.

Nora Venturini


BIGLIETTERIA TEATRO DELL’AQUILA
0734 284295
biglietteriateatro@comune.fermo.it

lunedì – venerdì 9.30-12.30 / 16.30 -19.30
sabato 9.30-12.30

BIGLIETTI

settore A € 30
settore B € 24 *ridotto € 12
settore C € 12

*riduzione valida per studenti, giovani fino a 25 anni e over 65

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI

AMAT 071 2072439

www.amatmarche.net

CALL CENTER 071 2133600

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