Evento già passato
COMPAGNIA BERARDI CASOLARI
AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
luci di Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
Amleto take away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. «Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciate fra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili…». In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà. Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop? Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei ‘mi piaci’ sui profili degli amici. Pubblicare dei tramonti, un bel piatto di spaghetti o gli effetti della pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail, farsi un selfie perché il mondo sappia dove sono, con chi sono e come sto. Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato. To be or fb, this is the question».
Nel 2001 Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, dando vita nel 2008 alla Compagnia Berardi Casolari. Pur considerando prioritario l’aspetto popolare di ogni singolo lavoro, lo stile del duo apulo emiliano si muove fra il teatro tradizionale ed un linguaggio più sperimentale ed innovativo, tanto da definire i propri lavori vere e proprie “Tragicommedie”, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza veicolo per la riflessione.
La compagnia fino ad oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Berardi e Casolari, ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni di opere, tra cui “Viaggio per amore-dal deficiente a Land Lover” (Ubulibri Milano 2010), “In fondo agli occhi” (Editoria & Spettacolo 2013). La compagnia ha ricevuto importanti riconoscimenti quali il Premio ETI – Nuove Creatività, il primo premio del “Festival Internazionale di Lugano”(sezione nuova drammaturgia), il Premio speciale della giuria e il Premio come miglior spettacolo scelto dal pubblico allo “JoakimInterFest” di Kragujévac (Belgrado).
BIGLIETTI
€ 8
presso Teatro delle Energie e biglietterie circuito AMAT 071 2072439
AMLETO TAKE AWAY
24° INCONTRO NAZIONALE DEI TEATRI INVISIBILI
COMPAGNIA BERARDI CASOLARI
AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
luci di Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
Amleto take away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. «Tutto è schiacciato fra il dolore della gente e le temperature dell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciate fra lo studio che non serve e il lavoro che non c’è, fra gli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili…». In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà. Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop? Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei ‘mi piaci’ sui profili degli amici. Pubblicare dei tramonti, un bel piatto di spaghetti o gli effetti della pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail, farsi un selfie perché il mondo sappia dove sono, con chi sono e come sto. Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato. To be or fb, this is the question».
Nel 2001 Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, dando vita nel 2008 alla Compagnia Berardi Casolari. Pur considerando prioritario l’aspetto popolare di ogni singolo lavoro, lo stile del duo apulo emiliano si muove fra il teatro tradizionale ed un linguaggio più sperimentale ed innovativo, tanto da definire i propri lavori vere e proprie “Tragicommedie”, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza veicolo per la riflessione.
La compagnia fino ad oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Berardi e Casolari, ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni di opere, tra cui “Viaggio per amore-dal deficiente a Land Lover” (Ubulibri Milano 2010), “In fondo agli occhi” (Editoria & Spettacolo 2013). La compagnia ha ricevuto importanti riconoscimenti quali il Premio ETI – Nuove Creatività, il primo premio del “Festival Internazionale di Lugano”(sezione nuova drammaturgia), il Premio speciale della giuria e il Premio come miglior spettacolo scelto dal pubblico allo “JoakimInterFest” di Kragujévac (Belgrado).
BIGLIETTI
€ 8
presso Teatro delle Energie e biglietterie circuito AMAT 071 2072439
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