VIDEOBOX 2025: CORPI IN PIXEL, VISIONI IN MOVIMENTO
Un viaggio di cinque giorni tra videodanza, innovazione e tecnologie immersive, con workshop, concorsi e proiezioni a 360°
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di VIDEOBOX, festival di videodanza e nuove tecnologie promosso da Hangartfest. Dopo l’apertura estiva con il Prix Vi.Da Italia alla 61ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, la manifestazione torna dall’8 al 12 ottobre 2025 alla Maddalena – Centro Arti Performative, confermandosi crocevia tra danza, cinema e innovazione digitale.
Ad intervenire in apertura la Presidente della Commissione Cultura del Comune di Pesaro Anna Maria Mattioli: “Come istituzioni, siamo chiamati a promuovere iniziative di questa portata, che arricchiscono l’offerta culturale della città con proposte artistiche capaci di dialogare a livello internazionale e di valorizzare un linguaggio innovativo come la videodanza che si sta ritagliando uno spazio sempre più rilevante nell’arte contemporanea.”
Il Festival è realizzato con la collaborazione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, del CTE Square | Casa delle Tecnologie Emergenti e di DeepReality e in partenariato con ZED Festival e NOS Collective. Vede inoltre la partecipazione della Scuola del Libero di Urbino, del Liceo Artistico Mengaroni, del Liceo Coreutico Marconi e del Liceo Linguistico Mamiani.
“Il fatto che realtà diverse, con identità e linguaggi propri, abbiano iniziato a dialogare – ha commentato Cristian Della Chiara, in qualità di Direttore organizzativo della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – è un segnale importante per la città: significa che unendo le forze nascono connessioni nuove, si scoprono ambiti e interessi comuni che arricchiscono l’esperienza di tutti e aprono scenari inediti. È quello che è accaduto tra Hangartfest e la Mostra del Cinema, una collaborazione proficua destinata a durare nel tempo.”
La V edizione prenderà il via mercoledì 8 ottobre con il laboratorio NEM – Nos Eye Movement, a cura del collettivo NOS. Per tre giorni intensivi, fino a venerdì 11 (14:00-17:00), gli studenti del territorio lavoreranno in piccoli gruppi sotto la guida dei registi emergenti Viola Bartolini, Elia Mazzini e Michelangelo Roseo, passando dall’ideazione alla ripresa e al montaggio di micro-corti di videodanza. La restituzione pubblica dei lavori è prevista per sabato 11 ottobre.
Il laboratorio offre ai giovani l’opportunità di confrontarsi con strumenti e processi della produzione audiovisiva, sperimentando modalità creative per interpretare il presente e immaginare il futuro. La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria.
In parallelo, dall’8 all’11 ottobre (15:00-19:00), alla Maddalena sarà attivo il VR Corner, realizzato in collaborazione con ZED Festival di Bologna, pioniere italiano nella curatela di
contenuti immersivi. La selezione di quest’anno comprende opere a 360° come Wave di Bart Hess e Sedrig Verwoert, 6 Degrees di Jamie Lee e Stanislav Dobák, e A Simple Silence di Craig Quintero. I lavori, che esplorano percezione, ecologia e silenzio, offrono al pubblico un’esperienza immersiva capace di amplificare il dialogo tra danza e tecnologie digitali.
Al centro del programma c’è Interfaccia Digitale, il concorso internazionale di videodanza giunto alla VI edizione, che quest’anno ha raccolto 1.836 candidature da 43 Paesi, a conferma del crescente interesse per questa forma artistica. Dalla selezione dei quarti di finale, con 149 candidati, sono emersi 21 video semifinalisti che saranno proiettati in quattro sessioni consecutive, da mercoledì 8 a sabato 11 ottobre, dalle 17:15 alle 20:15.
“Abbiamo scelto di non mettere alcun costo di iscrizione e questo ha portato a un numero molto alto di candidature provenienti da tutto il mondo.” – è intervenuto il curatore del Festival Paolo Paggi – “È stato un modo per accogliere sensibilità diverse e per aprirci a un vero dialogo che ci invita ad entrare in contatto con culture lontane dalla nostra. I 21 video finalisti riflettono questa ricchezza, dando al concorso una dimensione internazionale, capace di offrire nuovi sguardi e prospettive.”
Sempre con l’obiettivo di favorire l’apertura al dialogo, la selezione dei semifinalisti è stata affidata a una Giuria Internazionale tutta al femminile, composta da figure di spicco della danza e della videodanza, di età e provenienze geografiche diverse: Ingvild Isaksen (Norvegia), coreografa, performer e direttrice artistica di festival; le brasiliane Paula Petreca e Juliana Zelenski Alves, danzatrici e ricercatrici, coautrici del podcast Ladeira a Bausch; Margherita Scalise (Italia-Belgio), dramaturg teatrale, regista e filmmaker; Masako Matsushita (Giappone-Italia), coreografa, performer e curatrice; e Aïda Colmenero Díaz (Spagna), artista, coreografa, regista e divulgatrice.
Venerdì 10 ottobre, alle 21:00, sarà proiettato She Poems, il progetto di Aïda Colmenero Díaz che dal 2013 trasforma poesie di donne africane in opere di videodanza. Alla visione seguirà il talk She Speaks, con la partecipazione da remoto delle artiste della giuria internazionale di Interfaccia Digitale e in presenza di Lucia Mauri, coreografa in residenza triennale ad Hangartfest. L’incontro offrirà uno spazio di riflessione su cosa significhi oggi creare come donna e artista in un mondo
sempre più mediato dagli schermi.
Sabato 11 ottobre, alle 15:00, la giornata inizierà con la restituzione pubblica dei corti realizzati nei primi tre giorni del laboratorio NEM, seguita alle 16:00 dall’incontro con gli studenti della Scuola del Libro di Urbino, autori delle sigle animate del Festival.
Le sigle saranno proiettate ogni giorno prima dei video semifinalisti e parteciperanno a una piccola competizione interna: la vincitrice, scelta dalla giuria dell’organizzazione, sarà
annunciata domenica mattina e aprirà la giornata conclusiva delle premiazioni.
Dalle 17:15 alle 20:15 si terrà l’ultima sessione di proiezione delle opere in concorso. Al termine, le giurie composte da spettatori e studenti si riuniranno per assegnare le menzioni d’onore. La partecipazione come giurati è aperta a tutti, senza bisogno di conoscenze pregresse di videodanza: l’unico requisito è aver visto tutte le opere in programma durante il festival.
Domenica 12 ottobre, dalle 10:00 alle 13:30, si terrà la fase finale del concorso Interfaccia Digitale. La mattinata si aprirà con la proiezione dei 10 video finalisti, scelti dalla Giuria del Premio composta da Pedro Armocida, direttore artistico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; Antonio Cioffi, direttore artistico di Hangartfest; e dai tre registi emergenti del collettivo NOS, Viola Bartolini, Elia Mazzini e Michelangelo Roseo.
A seguire sarà proiettato il film di danza interattivo fuori concorso Everything I Wanted to Tell You di Jessie Garon e Slone McGowan, che mette lo spettatore nella posizione di scegliere i percorsi dei performer.
Il festival si chiuderà con la cerimonia di premiazione di Interfaccia Digitale, durante la quale sarà proclamato il vincitore assoluto e assegnate le menzioni d’onore delle giurie del pubblico e degli studenti. Il video vincitore sarà inserito nel programma del Pesaro Film Festival 2026 e promosso attraverso la rete di partner del Prix Vi.Da Italia.
“Con la giornata conclusiva, VIDEOBOX conferma la sua vocazione come spazio di scoperta, dialogo e responsabilità condivisa tra artisti, studenti e comunità – ha concluso Antonio Cioffi, Direttore artistico di Hangartfest –. Non si tratta solo di un festival di proiezioni video, ma di uno spazio condiviso dove poter esplorare nuove visioni e prospettive capaci di valorizzare la pluralità culturale e artistica, raccogliendo immagini in movimento di futuri ancora inesplorati.”
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Il programma completo e le informazioni per prendere parte al laboratorio NEM – Nos Eye Movement o alla Giuria degli Spettatori di Interfaccia Digitale sono disponibili sul sito ufficiale:
www.hangartfest.it/videobox2025