Ad agosto, un laboratorio per raccontare l’oscurità, tenuto dal dramaturg Stefano Fortin con il regista Giacomo Lilliù.
Pallaksch apre una chiamata pubblica per un workshop di scrittura drammaturgica a cura del dramaturg Stefano Fortin e in collaborazione con il regista Giacomo Lilliù. Il laboratorio è rivolto a un massimo di 10 partecipanti che vogliano esercitarsi o avvicinarsi al mondo della drammaturgia e della scrittura creativa. Il workshop – per il tema trattato, le proprie finalità di ricerca ed essendo realizzato con il patrocinio del Consiglio Regionale Marche dell’UICI – riserva almeno il 60% dei posti disponibili a persone non vedenti o ipovedenti; per candidarsi non è necessaria esperienza pregressa nell’ambito teatrale o della scrittura.
Il workshop, gratuito, avrà una durata complessiva di 9 ore e si svolgerà durante le mattine del 19, 20 e 21 agosto 2025 (gli orari definitivi saranno comunicati successivamente). Gli incontri si svolgeranno in modalità mista: è possibile partecipare in presenza, presso la sede dell’UICI Pesaro (Strada Statale Adriatica 151), o da remoto, tramite videoconferenza Google Meet.
Obiettivo del workshop è quello di rispondere, attraverso la scrittura creativa e drammaturgica, alla domanda: com’è possibile descrivere il nero? Com’è possibile farlo attraverso le proprie parole o quelle degli altri? Che mondo di parole e immagini è quello in cui il nero non è assenza di qualcosa ma un modo alternativo di vivere nel mondo?
Il workshop si struttura come un ideale percorso di racconto dell’oscurità, partendo da esercizi legati alla scrittura come pratica manuale, per arrivare fino all’individuazione delle categorie retoriche specifiche della scrittura del buio e alla produzione di una serie di scritture ex novo sul tema, oppure una serie di riscritture di alcuni classici nel “linguaggio del nero”. Saranno poi individuate, assieme ai partecipanti, le matrici, i nuclei, le forme testuali dell’oscurità, a partire da riflessioni condivise su alcune forme artistiche non basate sulla vista (ad esempio il radiodramma).
Il workshop si svolgerà alternando sedute collegiali e momenti di scrittura individuale, con il duplice obiettivo di permettere a ciascuno/a di ritagliarsi uno spazio di lavoro individuale, ma anche di condividere con gli altri/e partecipanti una prospettiva comune.
L’iniziativa costituisce parte integrante della prima fase di lavoro del progetto Opere al nero, ideato dal regista Giacomo Lilliù, dal dramaturg Stefano Fortin e dall’artista del suono Dario Felli, e sostenuto da una rete creata da Pallaksch assieme ad AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Centro Diego Fabbri di Forlì, Centro Teatrale Universitario Cesare Questa, Fondazione Ca’ Romanino di Urbino, Museo Tattile Statale Omero di Ancona, Consiglio Regionale Marche UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Il progetto si propone di attivare un percorso di ricerca triennale (dal 2025 al 2027) per sviluppare un nuovo format teatrale, un “Teatro del Nero” in cui l’elemento fondamentale non sia tanto il vedere, quanto piuttosto la parola, il suono, l’immaginazione.
Nella prima fase di residenza, che sarà ospitata a Ca’ Romanino dal 18 al 23 agosto nel contesto del Festival Piazze sotto il titolo Scrivere il nero, il dramaturg Stefano Fortin e il regista Giacomo Lilliù analizzeranno i risultati del workshop, con l’intento di individuare gli eventuali soggetti tematici della regia immaginaria di cui è previsto lo sviluppo nei tre anni di durata del progetto (2025-2027). La residenza si concluderà il 23 agosto con una conferenza-performance che condividerà col pubblico le impressioni raccolte.
Per inviare la propria candidatura, è sufficiente richiedere il modulo d’iscrizione all’indirizzo mail
info@pallaksch.xyz
o compilarlo direttamente al link
https://forms.gle/o9mDNKua91WbRnQh9
Le iscrizioni scadono il 7 agosto 2025. I selezionati saranno contattati entro il 12 agosto 2025.
Biografie
Stefano Fortin frequenta l’Accademia del Teatro Stabile del Veneto, dove si diploma come attore nel 2014. Come drammaturgo è in finale al premio Hystrio Scritture di scena 2018 e al Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2019 con il testo George II. Nel 2022 vince il bando Autori under 40 della Biennale Teatro di Venezia, con il testo Cenere (debuttato con la regia di Giorgina Pi, alla Biennale Teatro di Venezia 2024). Partecipa in qualità di dramaturg al progetto Amleto di Alessandro Businaro, finalista al concorso Registi under 30 della Biennale Teatro di Venezia 2019. Nel 2020 George II debutta con la regia di Businaro alla Biennale Teatro di Venezia, prodotto in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e Khora Teatro. Nel 2021 è coinvolto nel progetto Abbecedario per il mondo nuovo e Calendario civile del Piccolo Teatro di Milano. Sempre nel 2021 è dramaturg del progetto Orizzonte postumo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto. Nel 2022 è tra gli autori partecipanti al progetto Italian Stories (produzione Piccolo Teatro di Milano e Ministero degli Affari Esteri). Nel 2023 è cofondatore di Bus 14, con cui realizza 35040 (come dramaturg) e Pay-per-view (come drammaturgo). Sempre nel 2023 è drammaturgo di Naufragio, spettacolo diretto da Alessandro Businaro e prodotto da Tib Teatro. Parallelamente, in ambito accademico, si è addottorato nel 2022 presso l’Università di Padova, e attualmente è assegnista di ricerca.
Giacomo Lilliù nato nelle Marche nel 1992, è attore e regista teatrale. Si forma presso la Scuola del Teatro Stabile delle Marche (2010) e la London Academy of Music and Dramatic Arts (2013), studiando con artisti come Romeo Castellucci, Francesca Proia, Silvia Rampelli, Julian Hetzel e Alessandro Sciarroni. Come interprete, lavora con Marco Baliani (Paragoghé, L’attore nella casa di cristallo) e la compagnia belga Ontroerend Goed (TM). Dal 2019 è direttore artistico delle rassegne teatrali del Loop Live Club di Osimo e, dal 2022, de La Rivoluzione Industriale alla Homeless Factory di Montecassiano. Dal 2014 inizia a collaborare con la compagnia MALTE, dirigendo al Teatr Zamiast di Łódź (Polonia) il debutto di tre spettacoli tratti da La Politica insegnata a mio nipote, corpus di testi teatrali sviluppati in seno al progetto europeo WISE. Per MALTE e Marche Teatro, dirige spettacoli in Italia e all’estero, tra cui Teoria della classe disagiata (2021) e Tra queste pagine: LEAR (2024), con Saverio Marconi. Ricopre anche ruoli organizzativi, curando progetti come Nella giungla delle città (vincitore MigrArti 2018) e il progetto europeo Erasmus+ La langue des oiseaux (2021-2024). Nel 2015 fonda Collettivo ØNAR, esplorando i linguaggi digitali con lavori innovativi come PPSS_Mosaico_020 (2021) e WOE / Wastage of Events (2021-2023), presentato a Festival Fabbrica Europa e su Twitch. Nel 2023 crea PERMACRISIS (finalista Premio Scenario) e debutta con Il Teatropostaggio da un milione di dollari (selezionato da Romaeuropa e altri festival). Premiato con la fellowship del network FONDO (2022) e il Premio Radicondoli “Valter Ferrara” (2024), dal 2025 è fondatore e direttore artistico di Pallaksch, un nuovo organismo di produzione dedicato alla ricerca teatrale e all’autorialità under 35.