Evento già passato
A Sabato 16 novembre 2019
uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Lucia Mascino
MARCHE TEATRO
In un futuro non lontano, la medicina nucleare capirà come curare quasi tutto e per essere curati dovranno chiuderci dentro per un po’ perché saremo radioattivi. In speciali bunker protettivi che eviteranno la contaminazione. Già capita. Ed è una cosa che impressiona.
Succede oggi, succederà sempre di più domani. E sarà un progresso. Con le sue regole, che non sempre sono comode.
Dopo l’assunzione di certe medicine, si rimarrà isolati dai 3, 6 forse 20 giorni, dipenderà dalla dose, in stanze speciali dove muri con lamine di piombo, come succede oggi con lo iodio 131, conterranno le radiazioni.
Capiterà che la nostra vita, i nostri affetti, figli, famiglia, dovranno rimanere fuori dalla stanza. Anche gli infermieri e il personale paramedico.
Ma oggi c’è skype e in futuro ci sarà qualcos’altro. E ti potrai portare parecchie cose dentro per abitarli questi giorni: film, libri, cd, pc e tutto quel corollario oggettistico del tuo gusto che ti tiene abbastanza vicino, sebbene radioattivo, alla tua umanità.
Oggi ci sono solo queste cose, ma domani ci saranno ancora più surrogati del mondo. E forse stare dentro somiglierà abbastanza a stare fuori
Questa sospensione puntuale dell’esistenza, quest’ esclusione dal mondo, questo curarsi grazie alla medicina nucleare, la telecamera che ti segue 24 h su 24 per assicurarsi del tuo stato e il saperti radioattivo, può essere, che causino nella persona, oltre a un certo numero di effetti collaterali fisici, un certo qual tipo di smarrimento esistenziale specifico.
Almeno questo, è quello che succede a Lucia.
A Sabato 16 novembre 2019
SMARRIMENTO
Stagione teatrale 2019/2020
uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Lucia Mascino
MARCHE TEATRO
In un futuro non lontano, la medicina nucleare capirà come curare quasi tutto e per essere curati dovranno chiuderci dentro per un po’ perché saremo radioattivi. In speciali bunker protettivi che eviteranno la contaminazione. Già capita. Ed è una cosa che impressiona.
Succede oggi, succederà sempre di più domani. E sarà un progresso. Con le sue regole, che non sempre sono comode.
Dopo l’assunzione di certe medicine, si rimarrà isolati dai 3, 6 forse 20 giorni, dipenderà dalla dose, in stanze speciali dove muri con lamine di piombo, come succede oggi con lo iodio 131, conterranno le radiazioni.
Capiterà che la nostra vita, i nostri affetti, figli, famiglia, dovranno rimanere fuori dalla stanza. Anche gli infermieri e il personale paramedico.
Ma oggi c’è skype e in futuro ci sarà qualcos’altro. E ti potrai portare parecchie cose dentro per abitarli questi giorni: film, libri, cd, pc e tutto quel corollario oggettistico del tuo gusto che ti tiene abbastanza vicino, sebbene radioattivo, alla tua umanità.
Oggi ci sono solo queste cose, ma domani ci saranno ancora più surrogati del mondo. E forse stare dentro somiglierà abbastanza a stare fuori
Questa sospensione puntuale dell’esistenza, quest’ esclusione dal mondo, questo curarsi grazie alla medicina nucleare, la telecamera che ti segue 24 h su 24 per assicurarsi del tuo stato e il saperti radioattivo, può essere, che causino nella persona, oltre a un certo numero di effetti collaterali fisici, un certo qual tipo di smarrimento esistenziale specifico.
Almeno questo, è quello che succede a Lucia.
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