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quando
Venerdì 06 dicembre 2019
biglietti
Ingresso Libero
dove
Museo Archeologico delle Marche
Via Gabriele Ferretti, 6
Ancona

Ancona
60121 Italy
Mappa
aderisce a 18app
no

Museo Archeologico di Ancona – venerdì 6 dicembre – ore 21,30 – ingresso libero

Joy Garrison, voce
Eugenio Giordani, pianoforte
Marco Salvarani, contrabbasso
Alessandro Pivi, batteria

Hymns to freedom
(a cura di Eugenio Giordani e Marco Salvarani)

La musica ha espresso compiutamente, forse più della poesia e della letteratura, le condizioni di sfruttamento e segregazione e le terribili sofferenze di popoli e di singoli, sottoposti a ingiustizie e atrocità sociali. Fra i più deboli ed emarginati, le donne soffrono doppiamente per essere trattate come ultime, ridotte a merce nella loro capacità di lavoro e nella loro sessualità. Un ricco repertorio di musica blues e soul ha incarnato in suoni e parole quei tormenti, ma anche la speranza di riconquista della libertà, e l’affermazione della pari dignità dovuta ad ogni essere umano. Oggi assistiamo a nuovi schiavismi, che si ripetono in forme poco difformi da quelli del passato. Non sorprende dunque che quella musica tradizionale illustri ancora così pienamente i dolori e le aspirazioni delle vittime di oggi, e che composizioni più recenti tornino a denunciare violenza, disuguaglianze e soprusi: i brani in programma raccontano disperazione e sopraffazione – come Backlash blues o Sometimes I feel like a Motherless Child – ma anche voglia di libertà e riscatto – come I Wish I Knew How It Would Feel to Be Free, o A change is gonna come – e l’assurdità della discriminazione, – come Ebony and Ivory moderno inno contro il razzismo.

Joy Garrison, americana di New York, figlia maggiore di Jimmy Garrison (contrabbassista del mitico quartetto di John Coltrane) è da molti anni in Europa. Ha vari Album e CD al suo attivo e svolge la sua attività prevalentemente come solista, ma numerose sono state le partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche. La sua versatilità interpretativa, infatti, diventa maggiormente suggestiva durante i concerti, grazie alle particolari doti di coinvolgimento di cui è dotata. La vocalità intensa e struggente da un lato, morbida e pastosa dall’altro, impregnata di blues, la verve ritmico-melodica e la padronanza dello “strumento” voce, le permettono di aggredire vari repertori – sempre controllando, però, l’accordo con il gruppo strumentale – proponendo la sua musica attraverso tutte le forme espressive che il suo stile e talento le consente. E’ impegnata in concerti e seminari in tutto il mondo.

Eugenio Giordani, Marco Salvarani e Alessandro Pivi sono musicisti con vasta esperienza, anche didattica, e completamente a loro agio in diversi ambiti espressivi, dal jazz alla classica, dal rock alla musica popolare. Tali prerogative li rendono ideali per un progetto del genere, di ampia soddisfazione per lo spettatore.

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Venerdì 06 dicembre 2019
Museo Archeologico delle Marche Ancona (Ancona)

JOY GARRISON QUARTET “Hymns to Freedom”

Museo Archeologico di Ancona – venerdì 6 dicembre – ore 21,30 – ingresso libero Joy Garrison, voce Eugenio Giordani, pianoforte Marco Salvarani, contrabbasso Alessandro Pivi, batteria Hymns to freedom (a cura di Eugenio Giordani e Marco Salvarani) La musica ha espresso compiutamente, forse più della poesia e della letteratura, le condizioni di sfruttamento e segregazione e le terribili sofferenze di popoli e di singoli, sottoposti a ingiustizie e atrocità sociali. Fra i più deboli ed emarginati, le donne soffrono doppiamente…

Museo Archeologico di Ancona – venerdì 6 dicembre – ore 21,30 – ingresso libero

Joy Garrison, voce
Eugenio Giordani, pianoforte
Marco Salvarani, contrabbasso
Alessandro Pivi, batteria

Hymns to freedom
(a cura di Eugenio Giordani e Marco Salvarani)

La musica ha espresso compiutamente, forse più della poesia e della letteratura, le condizioni di sfruttamento e segregazione e le terribili sofferenze di popoli e di singoli, sottoposti a ingiustizie e atrocità sociali. Fra i più deboli ed emarginati, le donne soffrono doppiamente per essere trattate come ultime, ridotte a merce nella loro capacità di lavoro e nella loro sessualità. Un ricco repertorio di musica blues e soul ha incarnato in suoni e parole quei tormenti, ma anche la speranza di riconquista della libertà, e l’affermazione della pari dignità dovuta ad ogni essere umano. Oggi assistiamo a nuovi schiavismi, che si ripetono in forme poco difformi da quelli del passato. Non sorprende dunque che quella musica tradizionale illustri ancora così pienamente i dolori e le aspirazioni delle vittime di oggi, e che composizioni più recenti tornino a denunciare violenza, disuguaglianze e soprusi: i brani in programma raccontano disperazione e sopraffazione – come Backlash blues o Sometimes I feel like a Motherless Child – ma anche voglia di libertà e riscatto – come I Wish I Knew How It Would Feel to Be Free, o A change is gonna come – e l’assurdità della discriminazione, – come Ebony and Ivory moderno inno contro il razzismo.

Joy Garrison, americana di New York, figlia maggiore di Jimmy Garrison (contrabbassista del mitico quartetto di John Coltrane) è da molti anni in Europa. Ha vari Album e CD al suo attivo e svolge la sua attività prevalentemente come solista, ma numerose sono state le partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche. La sua versatilità interpretativa, infatti, diventa maggiormente suggestiva durante i concerti, grazie alle particolari doti di coinvolgimento di cui è dotata. La vocalità intensa e struggente da un lato, morbida e pastosa dall’altro, impregnata di blues, la verve ritmico-melodica e la padronanza dello “strumento” voce, le permettono di aggredire vari repertori – sempre controllando, però, l’accordo con il gruppo strumentale – proponendo la sua musica attraverso tutte le forme espressive che il suo stile e talento le consente. E’ impegnata in concerti e seminari in tutto il mondo.

Eugenio Giordani, Marco Salvarani e Alessandro Pivi sono musicisti con vasta esperienza, anche didattica, e completamente a loro agio in diversi ambiti espressivi, dal jazz alla classica, dal rock alla musica popolare. Tali prerogative li rendono ideali per un progetto del genere, di ampia soddisfazione per lo spettatore.

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