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quando
Mercoledì 06 luglio 2022
biglietti
Posto unico 15 euro I ridotto 12 euro
dove
TEATRO ROMANO
Via Francesco Ricci
ASCOLI PICENO

Ascoli Piceno
63100 Italy
Mappa
aderisce a 18app
si

dall’omonimo romanzo di Roberto Vecchioni
edito da Einaudi Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 – Narrativa
adattamento e regia Ivana Ferri
con Ettore Bassi
musiche originali eseguite dal vivo da Massimo Germini
voce fuori scena Patrizia Pozzi
citazioni musicali Roberto Vecchioni
W.A. Mozart
scena Gianni De Matteis
produzione Tangram Teatro
con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Piemonte


Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di
lavoro di rara sensibilità. Il Mercante di luce, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra
del viaggio poetico di un padre e di un figlio.
Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e
l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci
portiamo dentro al di là del tempo dato.

Non era facile da realizzare una trasposizione per il teatro di quello che ho scritto, ma ho trovato delle persone appassionate che sono riuscite a farlo. La Ferri è una bravissima scrittrice e grande donna di teatro, Bassi è un bravissimo attore. Si sono innamorati del romanzo e mi hanno cercato per poterlo trasformare in uno spettacolo teatrale. Cosa che mi ha fatto emozionare come pochi. […] Penso che il teatro sia davvero la creazione, il momento creativo dell’uomo. E allora sentirmi io piccolo esecutore di questa creazione, non dico che mi abbia fatto galleggiare nell’aria, ma certamente mi ha dato una gioia immensa. [Roberto Vecchioni, “la Repubblica]

Non me lo perderei mai. Non esagero quando dico che il primo disco pubblicato non mi fece così tanta
impressione come questa sortita teatrale di un mio romanzo. […] L’idea che un testo tratto da un mio romanzo vada in scena mi rende felice come un ragazzino, anche se ho 79 anni suonati. Per altro, con Il Tangram di Torino che mette in scena questo titolo, ho già lavorato altre volte e considero la regista Ivana Ferri molto in gamba. Il mio libro non era facile da ridurre teatralmente ma lei ha fatto un gran lavoro
.
[Roberto Vecchioni, “La Stampa”]

Stefano Quondam è un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Certo, è al tempo stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio, quanto ha di più prezioso: la cultura.

Vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce così potente da svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l’altro? Questa è la cronaca dei giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato e coraggioso e di un padre che con dedizione e amore tenta di spiegare il senso della vita, l’unico che conosce. Il filo che li unisce è la poesia: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta.

Lo spettacolo abbraccia lo stile e la magnificenza narrativa di Roberto Vecchioni e con una storia che attraversa il nostro presente ci fa entrare nella dimensione dei classici, ci immerge nella grande letteratura del passato che avvolge tutti noi con la sua luce. Un padre e un figlio. Due vite, due mondi. Percorrono insieme un ultimo tratto di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame.

Una riflessione sull’esistenza, sull’idea del Bello e del Sublime, trasmessa a noi con un incanto speciale e con
accenti lirici intensi.

Due vite, due mondi. Desideri falliti, gioie mai vissute. Padre e figlio percorrono insieme un ultimo tratto di
strada, con un pathos degno della grande tragedia antica. I personaggi, finemente analizzati, si offrono a noi
con tutte le loro fragilità. Entrambi, in modi diversi, sentono di non appartenere all’eterna ruota dell’esistenza.

Stefano Quondam è prigioniero di un grande sogno, per il quale è capace di distruggere il bene che ha intorno.
Marco assomiglia sempre più ad un’anima, non ad un ragazzo, costretto dalla sorte a costruirsi una realtà
parallela fatta di momenti felici e vittorie invisibili.
Tra le pagine del romanzo, alcune intensamente poetiche, affiorano i ricordi di un passato a tratti felice,
segnato da ambizioni e delusioni per Stefano, o, nel caso di Marco, da piccoli momenti di euforia e dolorosi
graffi al suo cuore di bambino.

“Doveva lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità o l’infelicità, l’amore e il disamore, il destino e
Dio, la casualità inspiegabile di nascere e morire. E il dono è l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa
rivelazione: perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.”

In mezzo un excursus letterario di alto livello: Sofocle, Euripide, Archiloco e l’immensa Saffo. Tragedie, miti e
sentimenti universali sono un raggio di luce inaspettato che arriva ad illuminare e a dare un senso vero e
positivo alle nostre vite.


BIGLIETTI

15 euro *12 euro ridotto

VENDITA BIGLIETTI ONLINE

vivaticket

INFORMAZIONI E BIGLIETTERIE

Biglietteria del Teatro 0736 298770
martedì – sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 20
Biglietteria Teatro Romano 334 6634432
la sera di spettacolo dalle ore 20.30

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Mercoledì 06 luglio 2022
TEATRO ROMANO ASCOLI PICENO (Ascoli Piceno)

IL MERCANTE DI LUCE

TAU

dall’omonimo romanzo di Roberto Vecchioni
edito da Einaudi Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 – Narrativa
adattamento e regia Ivana Ferri
con Ettore Bassi
musiche originali eseguite dal vivo da Massimo Germini
voce fuori scena Patrizia Pozzi
citazioni musicali Roberto Vecchioni
W.A. Mozart
scena Gianni De Matteis
produzione Tangram Teatro
con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Piemonte


Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di
lavoro di rara sensibilità. Il Mercante di luce, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra
del viaggio poetico di un padre e di un figlio.
Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e
l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci
portiamo dentro al di là del tempo dato.

Non era facile da realizzare una trasposizione per il teatro di quello che ho scritto, ma ho trovato delle persone appassionate che sono riuscite a farlo. La Ferri è una bravissima scrittrice e grande donna di teatro, Bassi è un bravissimo attore. Si sono innamorati del romanzo e mi hanno cercato per poterlo trasformare in uno spettacolo teatrale. Cosa che mi ha fatto emozionare come pochi. […] Penso che il teatro sia davvero la creazione, il momento creativo dell’uomo. E allora sentirmi io piccolo esecutore di questa creazione, non dico che mi abbia fatto galleggiare nell’aria, ma certamente mi ha dato una gioia immensa. [Roberto Vecchioni, “la Repubblica]

Non me lo perderei mai. Non esagero quando dico che il primo disco pubblicato non mi fece così tanta
impressione come questa sortita teatrale di un mio romanzo. […] L’idea che un testo tratto da un mio romanzo vada in scena mi rende felice come un ragazzino, anche se ho 79 anni suonati. Per altro, con Il Tangram di Torino che mette in scena questo titolo, ho già lavorato altre volte e considero la regista Ivana Ferri molto in gamba. Il mio libro non era facile da ridurre teatralmente ma lei ha fatto un gran lavoro
.
[Roberto Vecchioni, “La Stampa”]

Stefano Quondam è un professore di letteratura greca, grandissimo e misconosciuto, un Don Chisciotte che non ha mai smesso di combattere una testarda battaglia contro la stupidità e l’omologazione. Certo, è al tempo stesso un uomo imperfetto, pieno di difetti, ma vuole trasmettere al figlio, quanto ha di più prezioso: la cultura.

Vuole credere con tutto se stesso che la bellezza che gli tempesta la memoria sia una luce così potente da svergognare il buio. Ma tra i due, chi è veramente il mercante di luce? Chi salva l’altro? Questa è la cronaca dei giorni di un ragazzo colto e curioso, emozionato e coraggioso e di un padre che con dedizione e amore tenta di spiegare il senso della vita, l’unico che conosce. Il filo che li unisce è la poesia: un excursus appassionato, un viaggio in cui si rincorrono i grandi gesti e le tenere paure di poeti e poetesse dell’unico tempo possibile, quello tra il mito e l’invenzione, in un punto sospeso tra pagine da sfogliare, passioni e vita vissuta.

Lo spettacolo abbraccia lo stile e la magnificenza narrativa di Roberto Vecchioni e con una storia che attraversa il nostro presente ci fa entrare nella dimensione dei classici, ci immerge nella grande letteratura del passato che avvolge tutti noi con la sua luce. Un padre e un figlio. Due vite, due mondi. Percorrono insieme un ultimo tratto di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame.

Una riflessione sull’esistenza, sull’idea del Bello e del Sublime, trasmessa a noi con un incanto speciale e con
accenti lirici intensi.

Due vite, due mondi. Desideri falliti, gioie mai vissute. Padre e figlio percorrono insieme un ultimo tratto di
strada, con un pathos degno della grande tragedia antica. I personaggi, finemente analizzati, si offrono a noi
con tutte le loro fragilità. Entrambi, in modi diversi, sentono di non appartenere all’eterna ruota dell’esistenza.

Stefano Quondam è prigioniero di un grande sogno, per il quale è capace di distruggere il bene che ha intorno.
Marco assomiglia sempre più ad un’anima, non ad un ragazzo, costretto dalla sorte a costruirsi una realtà
parallela fatta di momenti felici e vittorie invisibili.
Tra le pagine del romanzo, alcune intensamente poetiche, affiorano i ricordi di un passato a tratti felice,
segnato da ambizioni e delusioni per Stefano, o, nel caso di Marco, da piccoli momenti di euforia e dolorosi
graffi al suo cuore di bambino.

“Doveva lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità o l’infelicità, l’amore e il disamore, il destino e
Dio, la casualità inspiegabile di nascere e morire. E il dono è l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa
rivelazione: perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro.”

In mezzo un excursus letterario di alto livello: Sofocle, Euripide, Archiloco e l’immensa Saffo. Tragedie, miti e
sentimenti universali sono un raggio di luce inaspettato che arriva ad illuminare e a dare un senso vero e
positivo alle nostre vite.


BIGLIETTI

15 euro *12 euro ridotto

VENDITA BIGLIETTI ONLINE

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INFORMAZIONI E BIGLIETTERIE

Biglietteria del Teatro 0736 298770
martedì – sabato 9.30 – 12.30 e 17 – 20
Biglietteria Teatro Romano 334 6634432
la sera di spettacolo dalle ore 20.30

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