Evento già passato
L’appuntamento di venerdì 16 febbraio dei ‘Concerti di Appassionata’ segna uno dei momenti di maggiore prestigio della stagione 2017-2018 organizzata dall’associazione musicale maceratese.
Venerdì prossimo alle 21 al Teatro Lauro Rossi si esibisce Conrad Tao, talento prodigioso della scena pianistica internazionale che il New York Times ha definito "musicista capace di sondare l’intelletto e di esprimere una visione artistica a cuore aperto".
Il concerto è realizzato grazie alla collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Macerata e costituisce una speciale anteprima in note del capodanno cinese che si terrà in città sabato 17 febbraio.
Talento cristallino sostenuto da tecnica vigorosa, capacità comunicativa e intensità esecutiva, a soli ventiquattro anni Tao ha collezionato una serie di prestigiosi riconoscimenti fra i quali il titolo di "studioso presidenziale" nelle Arti dalla Commissione della Casa Bianca americana (2011), l’Avery Fisher Career Grant (2012) e il Lincoln Center Award for emerging artists (2018), oltre ad essere stato premiato con la Young Arts Gold Medal per la musica. La sua performance dello scorso dicembre per le Crypt Sessions series è stata inserita dal New York Times nella lista Best Live Classical Music del 2017. È anche compositore pluripremiato, con il ASCAP Morton Gould Young Composer e il Premio Carlos Surinach per citarne alcuni.
Nonostante la giovane età, questo prodigio del pianoforte si è esibito in recital negli Stati Uniti, in Asia e in Europa; in Italia ha suonato insieme all’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e all’Orchestra sinfonica ‘Giuseppe Verdi’, riscuotendo un successo entusiastico di pubblico e critica.
A Macerata Tao esegue un programma musicale estremamente suggestivo e caratterizzato da un particolarissimo corto circuito spazio-temporale che va da Felipe Lara a Beethoven passando per Mozart, Pierre Boulez e Philip Glass. Del compositore contemporaneo Lara, famoso per la sua ricerca creativa e la capacità di trasfigurare fonti sonore familiari in nuove sonorità, Tao interpreta Injust Intonations, brano commissionato dal noto Gilmore Keyboard Festival ed eseguito per la prima volta dallo stesso pianista sino-americano nell’estate del 2017 all’Aspen Music Festival (Colorado, USA). Di Mozart la Fantasia (Preludio e Fuga) K394/K383a e la Sonata in la maggiore K331 Marcia Turca; di Boulez, compositore e direttore d’orchestra francese recentemente scomparso, Tao esegue Une page d’éphéméride, pagina musicale piena di vitalità in cui si avvertono echi di Debussy, Ravel e Schoenberg. Dell’americano Glass, uno dei massimi esponenti del minimalismo degli anni ’60 e ’70 del Novecento, Tao propone Opening, primo brano della raccolta dal titolo Glasswork in cui ha voluto realizzare una musica che si avvicinasse al pop, articolata in brani brevi e fruibili da un pubblico vasto come quello metropolitano all’alba della rivoluzione tecnologica dell’ascolto musicale con le cuffie. Chiude il concerto la Sonata in la bemolle op.110, fra le ultime scritte da Beethoven, contraddistinta da una trascinante atmosfera di lirismo interiore.
CONRAD TAO
Nuovo prestigioso appuntamento dei 'Concerti di Appassionata' in collaborazione con l'Istituto Confucio-Unimc
L’appuntamento di venerdì 16 febbraio dei ‘Concerti di Appassionata’ segna uno dei momenti di maggiore prestigio della stagione 2017-2018 organizzata dall’associazione musicale maceratese.
Venerdì prossimo alle 21 al Teatro Lauro Rossi si esibisce Conrad Tao, talento prodigioso della scena pianistica internazionale che il New York Times ha definito "musicista capace di sondare l’intelletto e di esprimere una visione artistica a cuore aperto".
Il concerto è realizzato grazie alla collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Macerata e costituisce una speciale anteprima in note del capodanno cinese che si terrà in città sabato 17 febbraio.
Talento cristallino sostenuto da tecnica vigorosa, capacità comunicativa e intensità esecutiva, a soli ventiquattro anni Tao ha collezionato una serie di prestigiosi riconoscimenti fra i quali il titolo di "studioso presidenziale" nelle Arti dalla Commissione della Casa Bianca americana (2011), l’Avery Fisher Career Grant (2012) e il Lincoln Center Award for emerging artists (2018), oltre ad essere stato premiato con la Young Arts Gold Medal per la musica. La sua performance dello scorso dicembre per le Crypt Sessions series è stata inserita dal New York Times nella lista Best Live Classical Music del 2017. È anche compositore pluripremiato, con il ASCAP Morton Gould Young Composer e il Premio Carlos Surinach per citarne alcuni.
Nonostante la giovane età, questo prodigio del pianoforte si è esibito in recital negli Stati Uniti, in Asia e in Europa; in Italia ha suonato insieme all’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e all’Orchestra sinfonica ‘Giuseppe Verdi’, riscuotendo un successo entusiastico di pubblico e critica.
A Macerata Tao esegue un programma musicale estremamente suggestivo e caratterizzato da un particolarissimo corto circuito spazio-temporale che va da Felipe Lara a Beethoven passando per Mozart, Pierre Boulez e Philip Glass. Del compositore contemporaneo Lara, famoso per la sua ricerca creativa e la capacità di trasfigurare fonti sonore familiari in nuove sonorità, Tao interpreta Injust Intonations, brano commissionato dal noto Gilmore Keyboard Festival ed eseguito per la prima volta dallo stesso pianista sino-americano nell’estate del 2017 all’Aspen Music Festival (Colorado, USA). Di Mozart la Fantasia (Preludio e Fuga) K394/K383a e la Sonata in la maggiore K331 Marcia Turca; di Boulez, compositore e direttore d’orchestra francese recentemente scomparso, Tao esegue Une page d’éphéméride, pagina musicale piena di vitalità in cui si avvertono echi di Debussy, Ravel e Schoenberg. Dell’americano Glass, uno dei massimi esponenti del minimalismo degli anni ’60 e ’70 del Novecento, Tao propone Opening, primo brano della raccolta dal titolo Glasswork in cui ha voluto realizzare una musica che si avvicinasse al pop, articolata in brani brevi e fruibili da un pubblico vasto come quello metropolitano all’alba della rivoluzione tecnologica dell’ascolto musicale con le cuffie. Chiude il concerto la Sonata in la bemolle op.110, fra le ultime scritte da Beethoven, contraddistinta da una trascinante atmosfera di lirismo interiore.
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