Sorge il sole sulla seconda giornata di Adriatico Mediterraneo Festival, alla Terrazza Unicorn del Passetto. Colonna sonora dell’alba di questa mattina (26 agosto), le note della chitarra di Gianmarco D’Emilio, giovanissimo e talentuoso interprete che ha accompagnato il pubblico tra le sonorità della Spagna, attraverso un repertorio classico e popolare, da Isaac Albéniz ed il suo Capriccio catalano al Capriccio arabo di Francisco Tárrega fino a Castillos de España di Moreno Torroba.
Il tramonto per questa giornata si attenderà alla Corte della Mole, alle 19.30, con l’Alkantara MediOrkestra, in Terraemaris, un viaggio sonoro unico che attraversa il Mediterraneo e oltre, combinando la ricchezza della musica orientale e il jazz contemporaneo. Composta da nove strumentisti da Italia, Irlanda and Bulgaria, con ospiti internazionali da Grecia and Giordania, l’Alkantara MediOrkestra è un ponte culturale che unisce mondi attraverso il linguaggio universale del jazz. Questo ensemble esplora i diversi paesaggi musicali, dal Mediterraneo al subcontinente indiano. Con Enzo Rao (violino, saz, oud), Riccardo Gerbino (tabla), Mario Gulisano (percussioni, marranzano), Roberto Fiore (contrabbasso), Fabio Sodano (duduk, sax, flauti), Bronagh Slevin (violoncello), Alexandra Dimitrova (violino), Denise Di Maria (percussioni, charango), Mahmoud Hamad (oud, darbouka). (Ingresso euro 10).
Per l’occasione il bar The Smole, versione estiva alla Corte della Mole del The Mole interno, proporrà un cocktail a tema, il Vodkamara, a base di vodka, amaro Amara (liquore alle erbe e arancia rossa siciliana) e soda al limone.
Ci si sposta poi all’Anfiteatro Romano, alle 21.30, per l’ospite internazionale Seun Kuti, sul palco insieme alla sua storica band Egypt 80 (ingresso 15 euro) e il loro Heavier Yet Tour. Musicista, cantante e cantautore nigeriano, Seun Kuti – che ha raccolto l’eredità musicale e politica del padre Fela, pioniere dell’Afrobeat – è noto per le sue performance accattivanti e per la sua musica socialmente consapevole, suonata insieme agli Egypt 80, gruppo che guida dal 1997, anno della morte del padre e di cui fa parte come sassofonista e percussionista da prima dei 12 anni. A Kuti verrà consegnato il Premio Adriatico Mediterraneo per il suo impegno, attraverso la musica, per una società più giusta e libera da colonialismo, oppressione e guerra.
Ma i live serali della 19esima edizione di Adriatico Mediterraneo Festival si sono aperti ieri (25 agosto) con un altro cantante, partito dalla Sicilia, ma noto in tutto il mondo, Alborosie, che ha fatto ballare, insieme agli Shengen Clan, la Corte della Mole con il suo reggae. Nella splendida cornice dell’Anfiteatro Romano, dalle 19 alle 21, Banda del Sud prima ed il duo Ebbanesis formato da Viviana Cangiano and Serena Pisa poi, hanno trascinato e fatto divertire gli spettatori con le loro performance, legate alle sonorità del Sud Italia per quanto riguarda la formazione guidata da Mario Crispi, e le originali traduzioni in napoletano di grandi successi pop e rock italiani ed internazionali, per le due giovani cantanti e musiciste.
Il programma della terza giornata di Festival – Mercoledì 27 agosto
Adriatico Mediterraneo Festival prosegue domani, mercoledì 27 agosto. Brevissima pausa per quanto concerne i concerti all’alba, che riprenderanno giovedì 28 agosto alla Terrazza Unicorn del Passetto.
La terza giornata di Festival si aprirà alle 17.30 con il primo dei due appuntamenti dedicati alla cultura classica. Attesissimi incontri organizzati in collaborazione con l’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC). Al Museo Archeologico Nazionale delle Marche – MAN Marche, Enzo Di Nuoscio presenterà il libro I geni invisibili della democrazia. La cultura umanistica come presidio di libertà. Capacità critica, autonomia di giudizio, difesa della persona umana e consapevolezza della fallibilità della conoscenza, della relatività dei valori e dell’inviolabilità della coscienza. Sono questi i «geni invisibili» della democrazia, in mancanza dei quali si materializzano i «demoni visibili» dei suoi nemici. Senza una sufficiente scorta di tali risorse culturali sarebbe impossibile quella «rivoluzione democratica» che sostituisce allo scontro tra le persone il confronto tra le idee, all’uso della forza il ricorso al dialogo, trasformando le istituzioni nel luogo in cui facciamo morire le idee al nostro posto. La cultura umanistica è la sentinella della nostra libertà perché difende e arricchisce questi «geni invisibili», formando menti critiche vaccinate contro il fanatismo, la violenza e contro le più subdole minacce alla «società aperta». Il volume ha vinto la 10ª edizione del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2022 – Giancarlo Dosi, con riconoscimento nella sezione “Scienze dell’uomo, storiche e letterarie”. (Ingresso gratuito fino a esaurimento posti).
Si continua con un talk, alle 18.30, all’Auditorium della Mole, dove Marco Ansaldo, consigliere scientifico della rivista di geopolitica Limes, dialogherà con lo scrittore, giornalista e filosofo Marcello Veneziani. Pensare il Mediterraneo al tempo del disordine globale è il titolo dell’incontro. Al centro, gli scenari geoculturali legati al Mar Mediterraneo e al suo versante adriatico, fra storia e nostro tempo. (Ingresso 10 euro).
Il pomeriggio è arricchito dal laboratorio a cura di Francesco Savoretti and Anissa Gouizi sulle musiche e gli strumenti del Mediterraneo, dalle 17.00 alle 20.30 alla Mole Vanvitelliana – Sala Polveri e Sala Boxe, in collaborazione con Suoni Erranti, dipartimento di world music e musiche tradizionali della Scuola Civica di Musica Beniamino Gigli di Recanati. (Iscrizioni: savorettifrancesco19@gmail.com o anissagouizi@gmail.com – costo euro 40). Al termine del laboratorio, momento di restituzione dei lavori, alle 20 al The Mole, all’interno della Mole.
La terza giornata di Festival segna anche la rinnovata collaborazione con il Museo Omero, per il penultimo appuntamento con la rassegna Sensi d’Estate, che si intreccia con il cartellone di AdMed. Alle 21.30, alla Corte della Mole, andranno in scena Stefano Saletti & Banda Ikona in Mediterranima (ingresso gratuito fino a esaurimento posti). Un canto corale per il Mediterraneo, alla ricerca dell’anima comune. Polistrumentista, compositore e fondatore dei Novalia e di Banda Ikona, Saletti esplora le influenze e connessioni delle musiche dei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Nel concerto risuonano strumenti come il bouzouki greco, l’oud arabo, il saz baglama turco, la chitarra battente e le chitarre, accompagnati dai musicisti della Banda Ikona, che quest’anno celebrano 20 anni di attività.
In contemporanea, un nuovo appuntamento: la proiezione del documentario L’ultima isola di Davide Lomma, regista pesarese, alle 21.30 al Lazzaretto Cinema (ingresso gratuito). Il film racconta il 3 ottobre 2013, giorno di una delle più grandi tragedie nel Mar Mediterraneo del nostro secolo. Una vicenda drammatica che si intreccia con un’amicizia viscerale tra otto amici che, usciti per una battuta in barca, si ritrovano a salvare 47 persone tra oltre trecento naufraghi.
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