Inaugurata ieri sera nel parco di Villa Imperiale l’imponente scultura lignea dal titolo “La timidité des cimes” (la timidezza delle chiome) ideata da Atelier Poem Architects per Le Festival des Cabanes a Villa Medici a Roma. L’opera, realizzata da Wooden Houses, è ora esposta a Villa Imperiale nel contesto di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura.
Il progetto si sviluppa a partire da una riflessione sul rapporto fra architettura, uomo e natura, punto fondamentale nella cultura del Rinascimento. La “natura artificiata” dell’opera concepita da Atelier Poem appare come una reinterpretazione contemporanea dei padiglioni illustrati nelle xilografie del testo allegorico del 1499 Hypnerotomachia Poliphili. Se a Roma il padiglione era inserito all’interno del carré des vestiges, uno dei sedici quadrati che compongono il giardino di Villa Medici, riprendendone le proporzioni e proponendosi come soglia, la nuova collocazione nel contesto della Villa Imperiale offre nuovi spunti interpretativi.
Un percorso si delinea tra la villa e il padiglione, diventando parte integrante dell’opera: dalla pineta di pini d’Aleppo antistante la Villa, si fiancheggia la facciata per poi percorrere il lungo viale degli ulivi e scoprire lentamente La Timidezza delle Chiome che si staglia su un fondo di pini e lecci. La posizione sul limitare del bosco, all’estremità del campo sul lato occidentale, crea un contrappunto alla villa, un nuovo punto di osservazione sulla vallata del Foglia: la vista spazia dal Conero a est, fino al Nerone e alla Carpegna a ovest.
Da lontano il padiglione appare come un volume compatto, solo avvicinandosi ed attraversandolo se ne coglie la complessità spaziale; un procedimento di scoperta analogo a quello dell’Imperiale che da valle appare come una fortezza, mentre all’interno si caratterizza come una successione di spazi aperti e spazi coperti, tra loro strettamente interconnessi.
Lo scambio tra naturale e artificiale e la giustapposizione di architettura e natura che caratterizzano il progetto di Atelier Poem rappresentano temi cardine nell’architettura e nella decorazione di Villa Imperiale. Le otto sale affrescate nell’ala sforzesca raffigurano architetture illusorie aperte verso il paesaggio, elementi vegetali che sostituiscono o si affiancano a quelli architettonici. L’architettura dipinta, nell’ambiguità tra spazio interno ed esterno, sembra portare in luce idee e suggestioni che Girolamo Genga, attraverso una pratica costruttiva reale, sviluppa nella fabbrica nuova dell’Imperiale. Le altane a coronamento delle terrazze nell’ala nuova, si aprono a trecentosessanta gradi sul paesaggio riproponendo lo stesso motivo degli affreschi. Allo stesso modo La Timidezza delle Chiome crea un nuovo punto di osservazione sulla natura e sul territorio circostante, uno spazio delimitato ma completamente aperto e reso assimilabile ad un luogo scenico.
La XXI edizione di Hangartfest ha in calendario ben quattro eventi a Villa Imperiale (vedi programma sul sito) e presenterà due performance site specific pensate appositamente per la scultura La timidité des cimes, commissionate ad Andrea Baldassarri (Dalla Terra, debutto il 18 settembre ore 18.00 con replica il giorno successivo alla stessa ora) e a Michela Paoloni (Pianissimo, debutto il 5 ottobre alle ore 16.00 con replica alle ore 17.00). Posti limitati. Vendita online e al botteghino del Festival.