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quando
Da Friday 13 june 2025
A Saturday 14 june 2025
21:00
biglietti
Biglietti 8 €
dove
Chiesa dell’Annunziata
Via Annunziata 25, Pesaro
Pesaro

PESARO URBINO
61121 Italia
Mappa
aderisce a 18app
no

con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou
regia e drammaturgia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
luci e video Daniela Nicolò in collaborazione con Eduard Papescu
musiche Demetrio Cecchitelli, Jessica Moss, Deli girls
fonica Martina Ciavatta
produzione Francesca Raimondi
organizzazione e logistica Shaila Chenet
promozione Ilaria Depari
comunicazione Dea Vodopi
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
una produzione Motus
in collaborazione con Rimi/Imir-Scenkunst, Norway
con il supporto di Basso Profilo nell’ambito del progetto Support Strucutres

“Io ero benevolo e buono; l’infelicità ha fatto di me un demonio.”
(Frankenstein, Mary Shelley 1818)

Dopo le belle presentazioni di ( ) a Stavanger in Norvegia, nella successiva residenza del maggio 2024 è nata la piccola performance DAEMON con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou, in versione site-specific. DAEMON è un preludio al secondo movimento (filmico) ( ) che debutterà nell’autunno 2025 a Roma Europa.

Daemon è uno dei tanti termini negativi con cui Mary Shelley chiama la creatura romanzo. Nel periodo storico in cui è stato scritto il mostro non è mostruoso perché orrendo o pericoloso, ma terrorizza perché è l’imprevisto, l’inatteso, l’impensabile: è strano, weird…

WEIRD viene dall’antico nordico URTH che significa intrecciato, in loop come l’avvolgimento della spola del destino. Ma l’aggettivo weird può significare anche casual, (casuale)… In questo senso weird è connesso a worth (volere) inteso non come sostantivo, ma come verbo, un verbo che ha a che fare con il divenire e le trasformazioni (…) Nel significato di STRANO significa anche una svolta inaspettata, dall’aspetto strano… Il termine strano è attraversato da un oscuro sentiero tra causalità e dimensione estetica, tra FARE e APPARIRE.
(da Timothy Morton, “Ecologia oscura”)

Nel romanzo – e nel primo movimento del nostro dittico, Frankenstein (a love story) – la creatura fugge dal laboratorio di Frankenstein e si nasconde nella solitudine delle Alpi dove, attraverso l’osservazione furtiva di una famiglia di rifugiati, acquisisce progressivamente la conoscenza del linguaggio, della letteratura e delle convenzioni della società europea. In un primo momento si innamora teneramente degli umani e della natura… poi comincia a comprendere vagamente la propria condizione.

Nella tasca della giacca, che aveva preso con sé fuggendo dal laboratorio, il mostro trova il diario di Victor Frankenstein, e apprende i particolari della sua creazione: «Stavo male mentre leggevo. L’accresciuta conoscenza non faceva ora che mostrarmi più chiaramente che infelice reietto io fossi». Dopo aver appreso la propria storia e sperimentato il rifiuto di tutti quelli di cui aveva cercato la compagnia, la vita della creatura prende una piega oscura. «I miei sentimenti erano solo di rabbia e di vendetta», dichiara il mostro.

<Da questa mutazione dei sentimenti nella creatura siamo partiti con DAEMON, immaginando la performance come una allucinazione/incubo partorito dalla mente Mary Shelley, una giovane che fa «castelli in aria», sogna ad occhi aperti, ha una immaginazione abnorme, mostruosa. E’ descritta dai familiari come una ragazza con sempre “la testa tra le nuvole”… L’abbiamo immaginata aggirarsi fra boschi e nebbie, quando inizia ad avere visioni…>

Mary /Alexia Sarantopoulou vede questa strana creatura muoversi veloce, apparire e scomparire, inafferrabile, metà uomo, metà animale… Sono allucinazioni dovute al clima umido e alla pioggia incessante? Immagini scaturite dai riflessi delle acque?
Chissà…

Questa performance da corpo a questa prima allucinazione, ma racconta anche del momento, di quel terribile click che fa convertire l’amore in odio, la benevolenza in violenza; di quell’inceppo del meccanismo amoroso che provoca un ribaltamento dalle conseguenze irreversibili. E’ focalizzata infatti sul “divenir cattivo” della creatura: su come un essere senza identità, senza storia, solo come un cervo, inseguito, fa mondo a sé e si ribella.
Come la creatura, DAEMON in realtà afferma il valore della mostruosità: le domande miltoniane che Shelley pone in epigrafe del suo romanzo: «Ti ho chiesto io, creatore, dalla creta / di farmi uomo? Ti ho sollecitato io / a trarmi dall’oscurità?» Con una sola voce, rispondiamo: «No», senza svilirci, perché abbiamo accettato il duro lavoro di
ricostruirci secondo le nostre condizioni e anche contro l’ordine naturale, come tutta la comunità queer invita a essere, “alleat* del caos e dell’oscurità da cui sgorga la Natura”.


Info e biglietti

Biglietti a 8 euro in prevendita QUI.

BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI 0721 387621
dal mercoledì al sabato 17 – 19.30
il giorno di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 17
BIGLIETTERIA CHIESA DELL’ANNUNZIATA
il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio

AMAT 071 2072439 / 2075880 lun – ven dalle 10 alle 16

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Da Friday 13 june 2025
A Saturday 14 june 2025
Chiesa dell’Annunziata Pesaro (PESARO URBINO)

DAEMON

con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou
regia e drammaturgia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
luci e video Daniela Nicolò in collaborazione con Eduard Papescu
musiche Demetrio Cecchitelli, Jessica Moss, Deli girls
fonica Martina Ciavatta
produzione Francesca Raimondi
organizzazione e logistica Shaila Chenet
promozione Ilaria Depari
comunicazione Dea Vodopi
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
una produzione Motus
in collaborazione con Rimi/Imir-Scenkunst, Norway
con il supporto di Basso Profilo nell’ambito del progetto Support Strucutres

“Io ero benevolo e buono; l’infelicità ha fatto di me un demonio.”
(Frankenstein, Mary Shelley 1818)

Dopo le belle presentazioni di ( ) a Stavanger in Norvegia, nella successiva residenza del maggio 2024 è nata la piccola performance DAEMON con Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou, in versione site-specific. DAEMON è un preludio al secondo movimento (filmico) ( ) che debutterà nell’autunno 2025 a Roma Europa.

Daemon è uno dei tanti termini negativi con cui Mary Shelley chiama la creatura romanzo. Nel periodo storico in cui è stato scritto il mostro non è mostruoso perché orrendo o pericoloso, ma terrorizza perché è l’imprevisto, l’inatteso, l’impensabile: è strano, weird…

WEIRD viene dall’antico nordico URTH che significa intrecciato, in loop come l’avvolgimento della spola del destino. Ma l’aggettivo weird può significare anche casual, (casuale)… In questo senso weird è connesso a worth (volere) inteso non come sostantivo, ma come verbo, un verbo che ha a che fare con il divenire e le trasformazioni (…) Nel significato di STRANO significa anche una svolta inaspettata, dall’aspetto strano… Il termine strano è attraversato da un oscuro sentiero tra causalità e dimensione estetica, tra FARE e APPARIRE.
(da Timothy Morton, “Ecologia oscura”)

Nel romanzo – e nel primo movimento del nostro dittico, Frankenstein (a love story) – la creatura fugge dal laboratorio di Frankenstein e si nasconde nella solitudine delle Alpi dove, attraverso l’osservazione furtiva di una famiglia di rifugiati, acquisisce progressivamente la conoscenza del linguaggio, della letteratura e delle convenzioni della società europea. In un primo momento si innamora teneramente degli umani e della natura… poi comincia a comprendere vagamente la propria condizione.

Nella tasca della giacca, che aveva preso con sé fuggendo dal laboratorio, il mostro trova il diario di Victor Frankenstein, e apprende i particolari della sua creazione: «Stavo male mentre leggevo. L’accresciuta conoscenza non faceva ora che mostrarmi più chiaramente che infelice reietto io fossi». Dopo aver appreso la propria storia e sperimentato il rifiuto di tutti quelli di cui aveva cercato la compagnia, la vita della creatura prende una piega oscura. «I miei sentimenti erano solo di rabbia e di vendetta», dichiara il mostro.

<Da questa mutazione dei sentimenti nella creatura siamo partiti con DAEMON, immaginando la performance come una allucinazione/incubo partorito dalla mente Mary Shelley, una giovane che fa «castelli in aria», sogna ad occhi aperti, ha una immaginazione abnorme, mostruosa. E’ descritta dai familiari come una ragazza con sempre “la testa tra le nuvole”… L’abbiamo immaginata aggirarsi fra boschi e nebbie, quando inizia ad avere visioni…>

Mary /Alexia Sarantopoulou vede questa strana creatura muoversi veloce, apparire e scomparire, inafferrabile, metà uomo, metà animale… Sono allucinazioni dovute al clima umido e alla pioggia incessante? Immagini scaturite dai riflessi delle acque?
Chissà…

Questa performance da corpo a questa prima allucinazione, ma racconta anche del momento, di quel terribile click che fa convertire l’amore in odio, la benevolenza in violenza; di quell’inceppo del meccanismo amoroso che provoca un ribaltamento dalle conseguenze irreversibili. E’ focalizzata infatti sul “divenir cattivo” della creatura: su come un essere senza identità, senza storia, solo come un cervo, inseguito, fa mondo a sé e si ribella.
Come la creatura, DAEMON in realtà afferma il valore della mostruosità: le domande miltoniane che Shelley pone in epigrafe del suo romanzo: «Ti ho chiesto io, creatore, dalla creta / di farmi uomo? Ti ho sollecitato io / a trarmi dall’oscurità?» Con una sola voce, rispondiamo: «No», senza svilirci, perché abbiamo accettato il duro lavoro di
ricostruirci secondo le nostre condizioni e anche contro l’ordine naturale, come tutta la comunità queer invita a essere, “alleat* del caos e dell’oscurità da cui sgorga la Natura”.


Info e biglietti

Biglietti a 8 euro in prevendita QUI.

BIGLIETTERIA TEATRO ROSSINI 0721 387621
dal mercoledì al sabato 17 – 19.30
il giorno di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 17
BIGLIETTERIA CHIESA DELL’ANNUNZIATA
il giorno di spettacolo da un’ora prima dell’inizio

AMAT 071 2072439 / 2075880 lun – ven dalle 10 alle 16

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