
Evento già passato

21:00
ph. Paolo Monina
di Valeria Parrella
regia Francesca Berardi
con Filippo Mantoni, Francesca Berardi
costumi Stefania Cempini
foto Paolo Monina
produzione Collettivo Collegamenti
Il testo propone una rivisitazione contemporanea e poetica del mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi in cui la discesa nell’Ade di Orfeo diventa un viaggio interiore e universale che ciascun essere umano è chiamato a compiere.
La compagnia Collettivo Collegamenti restituisce un allestimento essenziale e monocromatico, come si evince dalle note di regia di Francesca Berardi:
“Una scatola bianca illuminata da luci fotografiche.
Oggetti di una quotidianità dimenticata che si perdono sullo sfondo.
Uno spazio in cui i contorni sembrano continuamente svanire.
Un paesaggio lunare, un altrove.
Una terra bianca in cui tracciare i confini del ricordo.
Ed è come un naufragio.
Un viaggio nel punto più profondo degli Inferi
per attraversare l’assenza.
Euridice è una voce-guida,
sintesi di frasi interrotte,
di verità divine.
Euridice è l’assenza.
Euridice è nuova radice.
Orfeo è un corpo vuoto,
incompiuto,
mutilato.
Cerca il senso
tra i bordi della cenere.”
“Per questa anteprima abbiamo immaginato attori e pubblico sul palcoscenico del Teatro “La Fenice” in una relazione di prossimità” – spiega l’attore Filippo Mantoni- “perché tutti abitiamo lo stesso spazio e possiamo sentire le stesse emozioni. Perché tutti almeno una volta abbiamo perso qualcosa o qualcuno o forse anche solo una parte di noi stessi. E questo è il nostro viaggio.”
La scena è arricchita dall’immagine del fotografo Paolo Monina intitolata Donne moi quelque chose qui ne meure pas/Donami qualcosa che non muore mai, come l’omonimo libro nato dall’incontro tra lo scrittore Christian Bobin e il fotografo Edouard Boubat, in cui dialogano la parola poetica e le immagini in bianco e nero.
La fotografia di Paolo Monina suggerisce un’atmosfera rarefatta, un corpo femminile che diventa paesaggio, fragilissimo e al contempo rigoglioso e generatore, un corpo che è talamo, tempio e sepolcro. Un’immagine sospesa che sintetizza i concetti scenici proposti dalla compagnia: caduta e risalita, composizione e scomposizione, presenza e assenza di un corpo morto ma capace di generare una radice nuova, una nuova Euridice.
Info e biglietti
intero 10 €
ASSENZA. EURIDICE E ORFEO
ph. Paolo Monina
di Valeria Parrella
regia Francesca Berardi
con Filippo Mantoni, Francesca Berardi
costumi Stefania Cempini
foto Paolo Monina
produzione Collettivo Collegamenti
Il testo propone una rivisitazione contemporanea e poetica del mito narrato da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi in cui la discesa nell’Ade di Orfeo diventa un viaggio interiore e universale che ciascun essere umano è chiamato a compiere.
La compagnia Collettivo Collegamenti restituisce un allestimento essenziale e monocromatico, come si evince dalle note di regia di Francesca Berardi:
“Una scatola bianca illuminata da luci fotografiche.
Oggetti di una quotidianità dimenticata che si perdono sullo sfondo.
Uno spazio in cui i contorni sembrano continuamente svanire.
Un paesaggio lunare, un altrove.
Una terra bianca in cui tracciare i confini del ricordo.
Ed è come un naufragio.
Un viaggio nel punto più profondo degli Inferi
per attraversare l’assenza.
Euridice è una voce-guida,
sintesi di frasi interrotte,
di verità divine.
Euridice è l’assenza.
Euridice è nuova radice.
Orfeo è un corpo vuoto,
incompiuto,
mutilato.
Cerca il senso
tra i bordi della cenere.”
“Per questa anteprima abbiamo immaginato attori e pubblico sul palcoscenico del Teatro “La Fenice” in una relazione di prossimità” – spiega l’attore Filippo Mantoni- “perché tutti abitiamo lo stesso spazio e possiamo sentire le stesse emozioni. Perché tutti almeno una volta abbiamo perso qualcosa o qualcuno o forse anche solo una parte di noi stessi. E questo è il nostro viaggio.”
La scena è arricchita dall’immagine del fotografo Paolo Monina intitolata Donne moi quelque chose qui ne meure pas/Donami qualcosa che non muore mai, come l’omonimo libro nato dall’incontro tra lo scrittore Christian Bobin e il fotografo Edouard Boubat, in cui dialogano la parola poetica e le immagini in bianco e nero.
La fotografia di Paolo Monina suggerisce un’atmosfera rarefatta, un corpo femminile che diventa paesaggio, fragilissimo e al contempo rigoglioso e generatore, un corpo che è talamo, tempio e sepolcro. Un’immagine sospesa che sintetizza i concetti scenici proposti dalla compagnia: caduta e risalita, composizione e scomposizione, presenza e assenza di un corpo morto ma capace di generare una radice nuova, una nuova Euridice.
Info e biglietti
intero 10 €
Altri eventi teatro
MACERATA TEATRO - TEATRO LAURO ROSSI - STAGIONE 24/25
TEATROLTRE - TEATRO DANZA & MUSICA AL PRESENTE
TEATRO VENTIDIO BASSO STAGIONE 2024/25
STAGIONE TEATRO LA NUOVA FENICE 2024/25
STAGIONE TEATRALE DI RAPAGNANO 2024/25 - RELAZIONI
FANO TEATRO - TEATRO DELLA FORTUNA - STAGIONE 24/25
FERMO STAGIONE 24/25
FERMO STAGIONE 24/25
Stagione di Prosa a Jesi e Maiolati 2025
stagione teatro goldoni 2024/25
FANO TEATRO - TEATRO DELLA FORTUNA - STAGIONE 24/25
FERMO STAGIONE 24/25
STAGIONE PROSA 2025 - TEATRO MISA DI ARCEVIA
ARMONIE IN SCENA - TEATRO
TEATRO IBRIDO 2024/25
TEATRO FERONIA - STAGIONE TEATRALE 2024/25